Gamification e cybersecurity: come il gioco cambia la sicurezza aziendale

In un contesto in cui le minacce informatiche si moltiplicano e si affinano ogni giorno, molte aziende stanno riconsiderando un aspetto spesso sottovalutato: il modo in cui formano i propri dipendenti.

Perché se è vero che phishing, ransomware e attacchi di social engineering restano tra i principali pericoli, è altrettanto vero che l’arma più efficace per contrastarli è ancora oggi la consapevolezza dei collaboratori.

Ma c’è un problema. La formazione tradizionale, fatta di corsi lunghi, generici e spesso poco coinvolgenti, non funziona più. Viene percepita come un’imposizione, una scadenza da rispettare, più che un’occasione reale di apprendimento. Il risultato? Regole ignorate, minacce sottovalutate e comportamenti a rischio.

Eppure, esiste un approccio capace di invertire questa tendenza. Un approccio che motiva, coinvolge e lascia il segno: si chiama gamification, ed è sempre più al centro delle strategie di security awareness più efficaci. Non è una questione di “giocare” per prendere alla leggera un tema serio. Al contrario, è trasformare la formazione in un’esperienza memorabile, capace di stimolare la partecipazione e, soprattutto, cambiare i comportamenti.

Formazione cybersecurity: come passare dall’informazione all’azione

Molte iniziative di security awareness falliscono perché si fermano all’informazione. Comunicano cosa è giusto fare, ma non riescono a influenzare il comportamento reale delle persone. Questo accade perché la conoscenza, da sola, non basta: serve un’esperienza che resti impressa, che stimoli la memoria e l’interesse, che renda naturale e quasi spontaneo fare la cosa giusta.

In questo senso, la gamification si dimostra estremamente potente. Introducendo elementi come punteggi, sfide, badge, quiz, livelli o piccole competizioni tra colleghi, è possibile trasformare concetti complessi in momenti di apprendimento pratico, dinamico e stimolante. Il contenuto non cambia: cambia il modo in cui lo viviamo. E questo fa tutta la differenza.

Gamification nella cybersecurity: dati e risultati che la rendono efficace

Il potenziale della gamification non è solo teorico. Diversi studi ne confermano l’efficacia. Secondo una ricerca di Terranova Security, i programmi di formazione che includono elementi di gioco aumentano del 60% la capacità di memorizzare concetti chiave rispetto ai metodi tradizionali.

Ma non è solo questione di memoria: anche i comportamenti concreti migliorano. Hoxhunt, ad esempio, ha rilevato che i dipendenti coinvolti in percorsi gamificati commettono fino al 60% in meno di errori quando affrontano email sospette, rispetto a chi ha seguito una formazione “classica”. In altre parole, la gamification non intrattiene: educa in modo più efficace.

Micro-learning e gamification: come integrare la formazione alla sicurezza nel lavoro quotidiano

Un altro aspetto determinante è quello della motivazione. Quando la formazione viene imposta dall’alto, come un obbligo da completare per evitare un richiamo o per ottenere la certificazione annuale, il rischio è quello del disinteresse. Al contrario, un approccio più dinamico, che stimola la partecipazione attraverso piccole ricompense e sfide personalizzate, fa leva sulla motivazione intrinseca delle persone.

È un cambiamento culturale: non si chiede più ai dipendenti di “difendere l’azienda” per dovere, ma li si coinvolge in un percorso in cui si sentono parte attiva. E quando il cambiamento di comportamento è volontario e consapevole, diventa anche più duraturo. Uno dei limiti più comuni della formazione tradizionale è la sua disconnessione dalla realtà lavorativa quotidiana. Moduli da 30 o 60 minuti, da completare su piattaforme esterne, richiedono tempo, attenzione e spesso interrompono il flusso operativo.

La gamification, se progettata in modo intelligente, si integra invece nel contesto reale: micro-learning da 5-6 minuti, notifiche nel flusso di lavoro (ad esempio in Teams), piccole sfide settimanali, quiz al termine di una simulazione. Così, la sicurezza smette di essere un’interruzione e diventa un’abitudine. La formazione si trasforma in un esercizio continuo, leggero ed estremamente efficace, perfettamente integrato nei flussi di lavoro.

Come 4IT Solutions trasforma la formazione alla cybersecurity con la gamification

Nel campo della cybersecurity, l’efficacia di una strategia non si misura solo dalla qualità dei sistemi installati, ma dalla capacità delle persone di riconoscere e prevenire i pericoli prima ancora che si manifestino. La gamification non è un semplice orpello per rendere la formazione più “piacevole”: è uno strumento potente per attivare comportamenti virtuosi, creare attenzione, sviluppare consapevolezza. In un mondo dove ogni clic può fare la differenza, coinvolgere i dipendenti è la miglior difesa possibile

In 4IT Solutions, crediamo che la sicurezza aziendale inizi dalle persone. È per questo che abbiamo creato un nuovo reparto dedicato alla formazione alla cybersecurity, progettato per coinvolgere concretamente i collaboratori grazie a percorsi di micro-learning e gamification, perfettamente integrati varie piattaforme, come, per esempio, Microsoft Teams.

Albert è un assistente virtuale pensato per potenziare la consapevolezza sulla sicurezza informatica attraverso mini-sessioni di 5-6 minuti, programmabili e facilmente integrabili nel flusso di lavoro quotidiano. Grazie a questo approccio snello e mirato, i collaboratori imparano a riconoscere e gestire le minacce digitali in modo semplice, efficace e proattivo. Non si tratta solo di formazione: è un passo concreto verso la costruzione di una cultura della sicurezza condivisa, in cui la consapevolezza diventa la prima linea di difesa dell’azienda.

Alex Semenzato

Alex Semenzato

Security Architect

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