Il Backup e la salvaguardia del dato, tra cloud e attacchi ransomware

Negli ultimi anni la percezione dell’importanza del dato è cambiata radicalmente e la sua salvaguardia è arrivata ad essere uno dei temi più caldi, tanto da considerare l’azienda come l’insieme dei tanti piccoli pixel che ne custodiscono storia, know-how e identità. Possiamo addirittura arrivare a definire il dato come il vero e proprio tesoro aziendale del nostro millennio.

Infrastrutture in cloud: una risorsa per le aziende

Se fino a qualche anno fa si parlava del cloud come qualcosa di lontano, alla portata solo delle grandi aziende con a disposizione budget enormi, oggi il paradigma è cambiato. Grazie all’arrivo dei data center Azure in Svizzera, all’abbassamento del costo per TB e alla crescente performance delle linee Internet, l’utilizzo del cloud per la costruzione di soluzioni flessibili e scalabili ha cambiato il tradizionale paradigma delle infrastrutture IT.

Il cloud non è più quindi da considerarsi come qualcosa di irraggiungibile o di proibitivo, ma come una vera e propria componente delle infrastrutture moderne, che agisce come uno degli elementi chiave per garantirne:

  • efficienza;
  • sicurezza;
  • controllo dei costi;
  • maggiori funzionalità.

L’ascesa dei ransomware: come proteggersi

Dall’altro lato invece, le svariate situazione di crisi, l’aumento del lavoro da remoto e l’affinamento delle tecniche da parte dei cyber criminali, ha portato in media a contare un attacco ransomware ogni 36 secondi. Si stima addirittura che il 2021 ha visto un aumento del 105% degli attacchi rispetto l’anno precedente, colpendo circa il 66% di aziende e organizzazioni e riuscendo a criptare i dati nel 65% dei casi.

Così come il panorama evolve in termini di strumenti e minacce, è necessario che anche le policy di backup ricevano costanti aggiornamenti e migliorie in termini di ridondanza, sicurezza e immutabilità. Ecco, quindi, che entra in gioco il cloud che riesce a dare risposta ad alcune delle principali domande:

  • come poter gestire il terzo sito, ovvero uno spazio di archiviazione al di fuori dell’azienda;
  • come gestire in maniera flessibile l’aumento dei dati e lo spazio da dedicare loro senza investimenti CAPEX;
  • come assicurare l’immutabilità dei dati, fondamentale per la protezione contro i ransomware.

Se infatti, fino a qualche anno fa il concetto di backup era legato ad una mera memoria amministrativa, oggi è molto di più. Bisogna quindi portare le proprie policy di backup ad un livello successivo al passo con i tempi, cercando di ridurre al minimo le falle che, in caso contrario, porterebbero conseguenze disastrose in termini di fatturato, operatività e immagine. Seguendo lo stesso principio di aggiornamento continuo in termini di procedure e tecnologie, va fatto per il Disaster Recovery Plan.

Non ci dobbiamo più quindi limitare a considerare il dato come fine a sé stesso, ma gli dobbiamo riconoscere il ruolo che merita quando ad esempio parliamo di data analysis. Strumenti come Power BI, permettono infatti di creare una cultura basta su dati e consentono di prendere decisioni strategiche basate su informazioni reali e sempre aggiornate.

Paola Ghezzi

Paola Ghezzi

Marketing Manager

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