Lavoro ibrido: una strada già iniziata, ora da ottimizzare

Il lavoro in modalità “ibrida” è in grado di avvantaggiare aziende e lavoratori: attrae talenti, favorisce l’efficienza, la produttività e il livello di soddisfazione dei collaboratori e, allo stesso tempo, influisce positivamente su flessibilità e agilità aziendale.

Il passaggio al lavoro ibrido è allo stesso tempo tecnologico e culturale. Per questo, è necessario che le aziende adottino le roadmap più idonee ad assicurare transizioni efficienti e remunerative. È, in altre parole, un’occasione per progredire nella propria trasformazione digitale.

 La particolare situazione che il mondo ha vissuto negli anni più recenti ha portato più aziende che mai ad attrezzarsi per consentire a un numero significativo di dipendenti di lavorare da remoto, nella modalità che i media hanno definito “smart working”, fino a poco tempo fa indicata anche con il termine di “telelavoro”. Si è assistito, quindi, a un notevole impegno da parte dei team IT per configurare e distribuire rapidamente dispositivi, infrastrutture e software adeguati, al fine di soddisfare, da un lato, le aspettative degli utenti e, dall’altro, le esigenze delle aziende, in termini specialmente di sicurezza e di budget.

Nel frattempo, collaboratori e datori di lavoro hanno scoperto i vantaggi intrinsechi del lavoro da remoto, o meglio identificato come “ibrido”, che sembra imporsi oggi come modello prevalente.

Vantaggi da una parte e dall’altra

I vantaggi? Soddisfazione e benessere della forza lavoro, efficienza, produttività, collaborazione, flessibilità nel lavoro di tutti i giorni. E sul fronte degli organici, bacino più ampio di talenti, meno limitazioni geografiche, attrattività per un maggior numero di candidati qualificati, turnover ridotto.

Non è tutto: le iniziative delle aziende a favore del lavoro ibrido sono in sintonia con il loro impegno per la sostenibilità, grazie a un minor uso di spostamenti e di conseguenza con un notevole risparmio per chi lavora.

Una ricerca di Vanson Bourne ha evidenziato, i vantaggi del lavoro ibrido secondo i responsabili IT: maggior soddisfazione e benessere dei lavoratori (56%); maggiore produttività (52%); più efficienza (49%); minori costi operativi (45%); più innovazione (44%); miglior collaborazione (36%); minor turnover di personale (32%); più ampio bacino di talenti (32%).

Come arrivarci: i 6 capisaldi

Spazi di lavoro digitali personalizzati
Dispositivi, software e periferiche che ottimizzino l’esperienza dell’utente e la collaborazione.

Collaborazione e intelligence fra utenti e dispositivi
Automazione e software alimentato dall’AI favoriscono un’adattabilità costante e ottimale agli obiettivi aziendali.

Flessibilità di consumo delle tecnologie
Criteri di semplicità, scelta e controllo presso l’intero ambiente IT, e una strategia orientata a modelli as-a-service.

Sicurezza intrinseca e olistica
In hardware e soluzioni, dispositivi, dati, risorse, utenti, accessi, allineata alla strategia aziendale anziché con approccio individuale, presso applicazioni e centri dati, su cloud e in loco.

Scalabilità del cloud ibrido
Preferenza per la flessibilità dei modelli aaS e dell’approccio multicloud.

Una rete adeguata ai consumi
Una rete in grado di sostenere utilizzi intensivi ma anche correttamente dimensionata, senza sprechi ma garantendo capacità e banda.

Paola Ghezzi

Paola Ghezzi

Marketing Manager

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